Giuliana Stella: personale Del silenzio e della trasparenza, Palazzo Pubblico, Magazzini del Sale, Accademia Musicale Chigiana, Siena – Catalogo De Luca Editori d’Arte, Roma

SUONO E MATERIA

“Civiltà antiche consideravano la potenza sonora come sostanza prima di tutte le forze universali” (Marius Schneider)


Suono e materia, il mistero dell’origine delle forme e le leggende sulla nascita della Musica, della Poesia.
Realtà inesplicabili che echeggiano con straordinario fascino e potenza dalle opere di Vincenzo Scolamiero.

Earth dances-omaggio a Harrison Birtwistler; Con qualche parte della terra-omaggio a Louise Glück; Riaffluire di memorie-omaggio a Piero Bigongiari, sono i titoli di tre tra i bellissimi lavori di Scolamiero. In Earth dances sembra che le note di Birtwistler siano penetrate nel profondo della terra sfiorando forze che da profondità inaccessibili sollevano e sospingono fogli bianchi. Pagine come spartiti scomparsi che invitano a riscrivere ciò che in essi un tempo vi era composto. In Con qualche parte della terra vediamo riaffiorare schegge di tronchi di alberi con antichi fiori e remote zolle intrise di suoni che in superficie, con i riflessi dorati del dipinto, divengono materia visibile. In Riaffluire di memorie si ha l’impressione che la potenza dei sentimenti abbia scavato un varco penetrando stratificazioni di mondi immoti nel tempo. Come alitati da un eterno respiro leggeri strati vibranti di luce e suoni rimbalzano, aleggiano, si dispiegano ed espandono come messaggeri di nuovi auspici.
L’artista traduce vibrazioni e percezioni di suoni e parole nel proprio lessico pittorico realizzando quadri di tale intensità da sembrare accedere ad invisibili forze. Musica, poesia, pittura sono vie per la conoscenza in cui ogni elemento è un movimento vivo e sensibile. Scolamiero concentra sulla tela le energie che percepisce e crea profonde e vaste visioni in cui tempo e spazio diventano un’unica cosa. La sua innata sensibilità e l’attenta osservazione degli elementi in natura, con le molteplici risonanze e vibrazioni e l’ampia gamma di composizioni e luci, gli hanno permesso di interpretare le più diverse entità e tradurle nelle sue straordinarie tele dove è possibile ‘vedere’ la sostanza della musica e ‘sentire’ la materia permeata dal suono. Consonanze e linee melodiche come strati di luce e colore dove sono rese tangibili vibrazioni e armonie.
Del Silenzio e della Trasparenza’, è così che l’artista intitola la mostra a Siena. Scolamiero ascolta musica e legge poesia, prima di attendere al suo lavoro, per trovare il silenzio dentro di sé, far tacere il brusio della mente ed essere aperto a molteplici suggerimenti. Prepara tutto con accuratezza inventando i propri strumenti di lavoro: costruisce i pennelli, li assembla per avere dimensioni più ampie che gli permettano larghe velature di colore, utilizza pennelli sottilissimi antichi che a volte innesta su rametti da lui raccolti e che compone legandoli a setole sfibrate. Il grande e lungo spazio dello studio è pervaso da vasetti e ciotole con polveri di ogni tipo, fino a quelle metalliche come oro, bronzo e rame, utilizzate nelle opere più recenti. Lungo le pareti e su tavoli sono disposti rami e rametti secchi, muschio, foglie, pietre e frammenti di varia natura che raccoglie quando intravede in essi una sorta di appartenenza, li accudisce togliendoli alla condizione profana elevandoli ad elementi necessari per le sue creazioni; e questi frammenti diventano una sorta di mediatori tra il qui e l’altrove che la straordinaria pittura di Scolamiero sa comunicare.